Borromei (OMCEO Ancona): “Ci vorrebbe un PNRR anche per i dottori”

Share:

La questione medica comprende una miscellanea di problematiche che si sono stratificate nel corso dell’ultimo ventennio. La politica ha agito razionando le risorse anziché razionalizzandole. Così ci troviamo di fronte a criticità che di fatto mettono i medici nella condizione non poter più fare il loro lavoro. Fino ad oggi il sistema ha tenuto perché il senso di responsabilità della categoria ha sopperito alle mancanze. Basti pensare alla carenza di sostituti, in pediatria e in medicina generale, come ad esempio per le colleghe che vanno in maternità. Spesso non ci sono stati sostituti neppure quando alcuni medici di medicina generale e pediatri hanno avuto il Covid e sono stati costretti a lavorare da remoto pur di non abbandonare i loro pazienti. Pensiamo ai medici dei pronto soccorso, che continuano a lavorare spesso senza pause e supportati da medici di altr reparti per sopperire alla carenza. I medici si sono sostenuti a vicenda, ma non possiamo più pretendere l’impossibile da una classe medica che si è dimostrata tutta egregia nella pandemia. O forse abbiamo già dimenticato i tanti colleghi morti per il Covid e le loro famiglie? Chiediamo di aprire un confronto serio con i poteri decisionali perché si rischia il collasso. Mancano i tutors medici, per cui sono a rischio a breve la laurea abilitante in medicina e il corso specialistico in medicina generale. In questi 20 anni sono state lasciate tante ‘buche per strada’. Se non ricostruiamo il ‘selciato’ nessuna riforma importante sarà possibile. Occorre però cambiare il metodo politico, occorre ‘reingegnerizzare’ la sanità. Mi piacerebbe che ci fosse un PNRR anche per il medico, che invece non c’è, mentre lo si vuole sempre più ‘amministrare’. Auspichiamo che dopo la terribile parentesi della pandemia si abbia la volontà vera di inserire i medici nel confronto, fattivamente e non solo a parole.

Share: