Covid, i medici hanno risposto presente

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Si è tenuto in modalità on line l’ottavo convegno nazionale delle cure palliative durante il quale si è parlato di palliazione partendo dal contesto condizionato dal Covid. Dalle criticità siamo usciti rafforzati”, ha detto il Presidente dell’Omceo dorico Fulvio Borromei.

Approccio, comunicazione e presenza: sono le tre parole chiave dell’ottavo convegno sulle cure palliative promosso dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Ancona, organizzato anche nel 2021 on line per ottemperare alle misure anti Covid. Per il secondo anno consecutivo le riflessioni sul prendersi cura si sono misurate con gli effetti della pandemia, sia pur in una fase, questa, fortunatamente di minor impatto sulla salute della popolazione. L’Omceo dorico è diventato ormai un punto di riferimento nazionale quando ci si confronta con la palliazione: il Convegno, aveva per titolo “Prendersi cura nell’area del Covid 19. Quale approccio, quale comunicazione e quale presenza”, e come sottotitolo le tre parole chiave che rimandano ad una presa in carico fatta soprattutto di prossimità e coscienza.

“Il convegno di oggi – ha spiegato il Presidente dell’Omceo dorico Fulvio Borromei – è riuscito a lasciare il segno poiché ci ha reso consapevoli che di fronte alla pandemia, la categoria è riuscita ad essere presente. Da questo tunnel usciamo quindi consapevoli di avere gli strumenti professionali ed etici per affrontare il portato del virus e ulteriormente rafforzati proprio per via di questa consapevolezza. Il Covid ci ha chiamato a rispondere e, pur con le difficoltà del caso, i medici hanno mostrato la coscienza della propria forza, della propria professionalità e della propria resilienza. Il convegno di oggi ci ha detto proprio questo, che pur colpiti, dal punto di vista professionale e in quello intimo di uomini e di donne, abbiamo dimostrato che il percorso, compiuto dai medici e dagli operatori sanitari tutti, non si è sfaldato sotto il peso del compito che siamo stati chiamati a svolgere. Dovevamo e volevamo comprendere se fossimo in grado di reggere l’ urto come categoria e la risposta è sì, pur tra difficoltà e i troppi lutti che il covid ha prodotto anche tra i medici. Abbiamo saputo trovare le risposte adeguate per i pazienti in termini clinici, farmacologici ma soprattutto psicologici. E’ stata ed è ancora una dura prova, il Covid, ma di certo – conclude Borromei – abbiamo profuso il massimo del nostro impegno e delle nostre capacità”.

La seconda parte del convegno è stata dedicata invece, attraverso una tavola rotonda ad hoc,  ad una realtà marchigiana, “L’hospice di Loreto ed il Covid 19” con il racconto delle esperienze compiute dai protagonisti sul campo.

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