“Riprogettiamo la sanità marchigiana con i giovani medici”

Share:

Rinnovare il sistema sanitario locale attraverso un progetto comune: è il messaggio lanciato dall’Ordine dei medici di Ancona nel corso dell’incontro promosso a Jesi per raccontare lo stato della professione medica e le sue aspettative. Chiesto un tavolo di lavoro con istituzioni e rappresentanti del mondo sanitario.

“Siamo qui per mettere le nostre idee, la nostra comunità scientifica al servizio delle istituzioni, affinché insieme possiamo aiutare il nostro sistema sanitario regionale a rigenerarsi” così Fulvio Borromei, Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Ancona in occasione dell’incontro promosso questa mattina ( 28 novembre, ndr) a Jesi dallo stesso Ordine per riflettere sulle problematiche che investono la professione medica.

Punto di partenza è stata la ricerca “Identità, pratica professionale e aspettative dei giovani medici dell’Ordine Provinciale di Ancona” realizzata in collaborazione con il CRISS (Centro Interdipartimentale per la ricerca sul l’integrazione socio sanitarie dell’Università Politecnica delle Marche). Un vero e proprio rapporto sulla professione che descrive il profilo umano e lavorativo dei medici marchigiani, estremamente attuale in un momento in cui, a più livelli, si lavora ad una razionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, spesso senza tenere in considerazione le esigenze reali del territorio e della professione medica.

Una professione medica che invece, come evidenziato proprio dalla ricerca, preferisce il sistema pubblico a quello privato.

I nostri camici bianchi sono giovani, amano il loro mestiere e sono pronti a farlo al meglio nonostante le difficoltà di un sistema sanitario non sempre all’altezza della situazione. Sistema che soffre il difficile momento economico e le scelte politiche non sempre favorevoli. I dati dimostrano come la stragrande maggioranza di questi medici abbia scelto volontariamente di lavorare nelle Marche e come un’altrettanta significativa maggioranza sia impiegata proprio nel settore pubblico. Il futuro più prossimo della nostra sanità ha quindi il volto di questi giovani medici. Per questo è importante conoscerli, per poterli tutelare al meglio.

“Vogliamo sollecitare le autorità a comprendere le esigenze della nostra professione” ha dichiarato Borromei “per ottenere un supporto forte che consenta ai nostri medici, in particolare a quelli più giovani, di fare bene il loro mestiere. Auspichiamo un impegno concreto da parte di tutti attraverso la creazione di un ‘agenda di lavoro che abbia un obiettivo unico e condiviso, quello di aiutare il nostro sistema sanitario a rinnovarsi nell’interesse di tutti i cittadini. Così che nessuno, né medici né pazienti, possa smettere di restare nella nostra regione”.

Share: